Francia
Conclusa la plenaria dell’episcopato francese. La strada della felicità
L'Osservatore Romano
Conclusa la plenaria dell’episcopato francese. La strada della felicità
L'Osservatore Romano
«Nel rispetto della dignità inviolabile dell’uomo creato a immagine di Dio; nelle società in cui la preoccupazione per i più piccoli e per i più poveri viene prima degli interessi dei più fortunati; nel dialogo e nel rispetto fra persone e popoli con convinzioni e religioni diverse. È qui che si trova la via della felicità». A ricordarlo è stato l’arcivescovo di Marsiglia, Georges Pontier, presidente della Conferenza episcopale francese, nel discorso di chiusura dell’assemblea plenaria svoltasi a Lourdes dal 3 all’8 novembre. «Esistono delle disuguaglianze che fanno vergogna all’umanità. Succede, quando ci si occupa solo del proprio interesse», ha spiegato il presule, facendo l’esempio dei Paesi ricchi che «hanno lasciato che si creassero tali differenze nel mondo; il loro intervento nelle regioni sottoposte oggi all’anarchia e alla violenza ha contribuito a che aumentasse il clamore attorno ai popoli e in particolare ai poveri».
Invece, «la strada della felicità si trova nella logica dell’amicizia e della stima fra le persone, nel rispetto del creato, nella preoccupazione per la casa comune, nella scelta di stili di vita rispettosi dei bisogni di oggi e di domani. Si trova inoltre e soprattutto nell’apertura spirituale alla conoscenza e all’amore di Dio che ci rende liberi e fiduciosi».
Monsignor Pontier, nel suo intervento, ha ripercorso brevemente i temi affrontati nell’assemblea, dall’avventura umana e spirituale dei sacerdoti fidei donum — attraverso la testimonianza del vescovo di Mbujimayi (in Repubblica Democratica del Congo), Bernard-Emmanuel Kasanda Mulenga — al dibattito sociale in vista della Cop21 (la ventunesima Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre), dall’approfondimento di quanto discusso nel recente sinodo dei vescovi sulla famiglia alle iniziative messe in campo dalle varie diocesi per il Giubileo della misericordia che comincerà l’8 dicembre. Tra i momenti più significativi vissuti a Lourdes figura certamente il discorso pronunciato dal cardinale arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, il quale — ha detto Pontier — «ci ha parlato dell’esperienza di accoglienza così arricchente e allo stesso tempo probante che da decenni si vive sull’isola di Lampedusa e altrove. Ci ha parlato dei momenti di felicità vissuti in gesti di umanità» quali «un sorriso, del cibo condiviso, un indumento lavato, una doccia offerta, una casa aperta». La stessa esperienza si vive a Calais, nel nord della Francia: «La presenza di tanti volontari è raggio di felicità in un inferno».
L'Osservatore Romano, 10 novembre 2015.
Invece, «la strada della felicità si trova nella logica dell’amicizia e della stima fra le persone, nel rispetto del creato, nella preoccupazione per la casa comune, nella scelta di stili di vita rispettosi dei bisogni di oggi e di domani. Si trova inoltre e soprattutto nell’apertura spirituale alla conoscenza e all’amore di Dio che ci rende liberi e fiduciosi».
Monsignor Pontier, nel suo intervento, ha ripercorso brevemente i temi affrontati nell’assemblea, dall’avventura umana e spirituale dei sacerdoti fidei donum — attraverso la testimonianza del vescovo di Mbujimayi (in Repubblica Democratica del Congo), Bernard-Emmanuel Kasanda Mulenga — al dibattito sociale in vista della Cop21 (la ventunesima Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre), dall’approfondimento di quanto discusso nel recente sinodo dei vescovi sulla famiglia alle iniziative messe in campo dalle varie diocesi per il Giubileo della misericordia che comincerà l’8 dicembre. Tra i momenti più significativi vissuti a Lourdes figura certamente il discorso pronunciato dal cardinale arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, il quale — ha detto Pontier — «ci ha parlato dell’esperienza di accoglienza così arricchente e allo stesso tempo probante che da decenni si vive sull’isola di Lampedusa e altrove. Ci ha parlato dei momenti di felicità vissuti in gesti di umanità» quali «un sorriso, del cibo condiviso, un indumento lavato, una doccia offerta, una casa aperta». La stessa esperienza si vive a Calais, nel nord della Francia: «La presenza di tanti volontari è raggio di felicità in un inferno».
L'Osservatore Romano, 10 novembre 2015.