Avvenire
(Alessandra Turrisi) Il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente di Caritas italiana, ha incontrato poche settimane fa la Conferenza episcopale francese e dopo l' attentato ha inviato un telegramma di solidarietà all' arcivescovo di Parigi. La lunga esperienza maturata in tema di migrazioni e povertà nel Sud del mondo gli dice che le attuali politiche di reazione al terrorismo rischiano di non ottenere
C'è un momento di grande paura e smarrimento. Ci sono Paesi che stanno scegliendo la via degli attacchi militari nei territori occupati dal Is e altri, come il governo italiano, che frenano. Quale può essere la strategia migliore?
Io non sono uno stratega, ma fino a quando continueremo ad alzare muri, a guardarci storto, ad aver paura gli uni degli altri, le cose non potranno migliorare. C'è un'ingiustizia che governa il mondo ed è questa la causa. Di questa ingiustizia siamo un po' tutti complici. C'è il Nord del mondo e c'è il Sud del mondo e il Sud deve sempre pagare un prezzo. A furia di pagare prezzi si arriva anche a queste forme estreme. Non voglio giustificare i terroristi, lungi da me, ma si tratta di reazioni che arrivando all' estremo poi scoppiano.
Noi abbiamo bisogno di vendere le armi in quei Paesi e poi ce le ritroviamo contro di noi. Noi diventiamo più ricchi e loro diventano più poveri.
Davanti a questi fatti, non possiamo limitarci a dire che i terroristi sono malvagi Hanno ucciso persone innocenti in Francia, però negli ultimi anni sono morti migliaia di africani che venivano nelle nostre terre e non erano terroristi, erano brave persone come noi.
Qual è la colpa dell' occidente?
I mercati e le strategie economiche e finanziarie vanno a favore dei ricchi e a scapito dei poveri. Un mondo dove chi è ricco diventa sempre più ricco e si fanno le guerre per interessi economici, non funziona, scricchiola.
Potrà essere utile la reazione della Francia e della Russia?
Le armi hanno prodotto sempre violenza, mai pace.
Il cardinale Bagnasco parla di un embargo planetario verso l' Is. Potrebbe essere una soluzione? L' Is da dove riceve i soldi?
Vende il petrolio al mercato nero, qualcuno se lo comprerà? E le armi come le trova, qualcuno le venderà. E questo qualcuno chi è? Allora chiediamocelo. Non è facendo scoppiare le bombe che risolveremo il problema. Abbiamo fatto festa perché abbiamo abbattuto il muro di Berlino e invece a distanza di pochi anni stiamo costruendo altri muri. Voglio dire che bisogna cambiare lo stile.
C'è chi vede nello straniero un potenziale terrorista. Quali ripercussioni ci possono essere nell' atteggiamento nei confronti dei migranti e dei rifugiati nel nostro Paese?
È chiaro che la sindrome della paura poi abbraccia tutti. Ma noi non facciamo paura agli altri? Io che vado a vendere armi, io che compro il petrolio, io che vado a prendere le materie prime? Gli altri che mi vedono e che mi devono dare tutte queste cose pensano che io sia una persona perbene oppure hanno paura anche di me?.
Ha molto colpito la lettera dell' uomo che, dopo aver perso la moglie negli attentati di Parigi, ha scritto una lettera ai terroristi: non avrete il mio odio né quello di mio figlio. Sono parole molto forti.
Queste parole ci emozionano, ma non ci fanno riflettere, perché se lo facessero ci chiederemmo: e io che sto facendo, come vivo, come tratto gli altri?.
Grande allerta per la sicurezza in Italia. C'è paura per il Giubileo e per il numero di persone che si sposterà a Roma. Avrebbe senso sospendere questo evento?
Io non credo che avrebbe senso. In questo momento anche in un bar o in un ristorante si rischia di saltare in aria. Se chiudessimo tutti i bar o tutte le discoteche, faremmo il loro gioco. I terroristi vogliono mettere paura. Quel vedovo che ha scritto la lettera dice un messaggio importante alla fine: per lui, malgrado quello che è accaduto, continua la vita, lui continuerà a giocare con suo figlio. Quindi, sospendiamo il Giubileo? Allora chiudiamo anche gli stadi e non andiamo più al bar. Andiamo invece alla radici di questa guerra. Quali sono le radici? La nostra bontà? Abbiamo dimostrato pure noi di non essere popoli civili.
Quindi, la comunità internazionale deve fare un esame di coscienza?
Ma sì, stiamo vedendo la figura che sta facendo l' Europa? C' è una vera politica verso quel mondo? È la nostra politica che sta causando tutto questo, si va avanti per interessi. I colpevoli siamo tutti, se questo mondo scricchiola, ognuno è complice di quello che sta avvenendo.
C'è un momento di grande paura e smarrimento. Ci sono Paesi che stanno scegliendo la via degli attacchi militari nei territori occupati dal Is e altri, come il governo italiano, che frenano. Quale può essere la strategia migliore?
Io non sono uno stratega, ma fino a quando continueremo ad alzare muri, a guardarci storto, ad aver paura gli uni degli altri, le cose non potranno migliorare. C'è un'ingiustizia che governa il mondo ed è questa la causa. Di questa ingiustizia siamo un po' tutti complici. C'è il Nord del mondo e c'è il Sud del mondo e il Sud deve sempre pagare un prezzo. A furia di pagare prezzi si arriva anche a queste forme estreme. Non voglio giustificare i terroristi, lungi da me, ma si tratta di reazioni che arrivando all' estremo poi scoppiano.
Noi abbiamo bisogno di vendere le armi in quei Paesi e poi ce le ritroviamo contro di noi. Noi diventiamo più ricchi e loro diventano più poveri.
Davanti a questi fatti, non possiamo limitarci a dire che i terroristi sono malvagi Hanno ucciso persone innocenti in Francia, però negli ultimi anni sono morti migliaia di africani che venivano nelle nostre terre e non erano terroristi, erano brave persone come noi.
Qual è la colpa dell' occidente?
I mercati e le strategie economiche e finanziarie vanno a favore dei ricchi e a scapito dei poveri. Un mondo dove chi è ricco diventa sempre più ricco e si fanno le guerre per interessi economici, non funziona, scricchiola.
Potrà essere utile la reazione della Francia e della Russia?
Le armi hanno prodotto sempre violenza, mai pace.
Il cardinale Bagnasco parla di un embargo planetario verso l' Is. Potrebbe essere una soluzione? L' Is da dove riceve i soldi?
Vende il petrolio al mercato nero, qualcuno se lo comprerà? E le armi come le trova, qualcuno le venderà. E questo qualcuno chi è? Allora chiediamocelo. Non è facendo scoppiare le bombe che risolveremo il problema. Abbiamo fatto festa perché abbiamo abbattuto il muro di Berlino e invece a distanza di pochi anni stiamo costruendo altri muri. Voglio dire che bisogna cambiare lo stile.
C'è chi vede nello straniero un potenziale terrorista. Quali ripercussioni ci possono essere nell' atteggiamento nei confronti dei migranti e dei rifugiati nel nostro Paese?
È chiaro che la sindrome della paura poi abbraccia tutti. Ma noi non facciamo paura agli altri? Io che vado a vendere armi, io che compro il petrolio, io che vado a prendere le materie prime? Gli altri che mi vedono e che mi devono dare tutte queste cose pensano che io sia una persona perbene oppure hanno paura anche di me?.
Ha molto colpito la lettera dell' uomo che, dopo aver perso la moglie negli attentati di Parigi, ha scritto una lettera ai terroristi: non avrete il mio odio né quello di mio figlio. Sono parole molto forti.
Queste parole ci emozionano, ma non ci fanno riflettere, perché se lo facessero ci chiederemmo: e io che sto facendo, come vivo, come tratto gli altri?.
Grande allerta per la sicurezza in Italia. C'è paura per il Giubileo e per il numero di persone che si sposterà a Roma. Avrebbe senso sospendere questo evento?
Io non credo che avrebbe senso. In questo momento anche in un bar o in un ristorante si rischia di saltare in aria. Se chiudessimo tutti i bar o tutte le discoteche, faremmo il loro gioco. I terroristi vogliono mettere paura. Quel vedovo che ha scritto la lettera dice un messaggio importante alla fine: per lui, malgrado quello che è accaduto, continua la vita, lui continuerà a giocare con suo figlio. Quindi, sospendiamo il Giubileo? Allora chiudiamo anche gli stadi e non andiamo più al bar. Andiamo invece alla radici di questa guerra. Quali sono le radici? La nostra bontà? Abbiamo dimostrato pure noi di non essere popoli civili.
Quindi, la comunità internazionale deve fare un esame di coscienza?
Ma sì, stiamo vedendo la figura che sta facendo l' Europa? C' è una vera politica verso quel mondo? È la nostra politica che sta causando tutto questo, si va avanti per interessi. I colpevoli siamo tutti, se questo mondo scricchiola, ognuno è complice di quello che sta avvenendo.